Una mattina mi ero proposto di iniziare la mia giornata lavorativa lavorando su un certo progetto. Ho acceso il computer e, prima di aprire il file Excel su cui volevo lavorare, ho dato un’occhiata veloce alla posta elettronica. Risultato? Quella mattina non ho lavorato su quel progetto… ma su qualcosa che, a distanza di giorni, ho poi compreso essere né importante, né così urgente!
E’ capitato anche te?
Non ti ho raccontato questo inizio di giornata per dirti di non guardare i messaggi al mattino (anche se non è per niente una brutta idea, a dire il vero!), ma per portarti a riflettere su quanto sia importante la nostra attenzione in quello che facciamo e in come usiamo il nostro tempo. Se anche solo un singolo messaggio può distoglierci da quello che ci eravamo prefissati di fare in una giornata, quanto più le decine e decine di informazioni di vario tipo che riceviamo ogni giorno possono distoglierci dagli obiettivi e dai progetti importanti a cui vorremmo dedicarci.
L’attenzione è una risorsa e, come tale, è preziosa e limitata. Lo stesso utilizzo di questa parola nel linguaggio ce lo ricorda: in Italiano si dice “prestare” attenzione, in Inglese “pay” attention.
Già nel 1971, Herbert Simon (premio Nobel per l’economia nel 1978) affermava: “L’informazione consuma attenzione. Quindi l’abbondanza di informazione genera una povertà di attenzione e induce il bisogno di allocare quella attenzione efficientemente tra le molte fonti di informazione che la possono consumare. “
Oggi, non solo abbiamo accesso ad una quantità sempre maggiore di informazioni, ma veniamo sempre più spesso interrotti da informazioni ogni tipo. Tutto questo rende ancora più importante utilizzare in modo consapevole ed intenzionale la nostra attenzione.
Come il semplice racconto con cui ho iniziato questo articolo dimostra, l’attenzione ha un ruolo fondamentale nel raggiungimento dei nostri obiettivi, che siano le attività della giornata o i progetti della nostra organizzazione per il prossimo trimestre. Le informazioni che ci arrivano possono aiutarci a rimanere concentrarti su quello che ci siamo prefissati, ma anche (come nell’esempio) distoglierci completamente.
Per questo, ti voglio incoraggiare ad essere molto selettivo nell’utilizzo della tua attenzione e a scegliere quali informazioni vuoi ricevere e quando vuoi ricevere queste informazioni.
Ti faccio alcuni esempi per ognuno dei due ambiti.
Quali informazioni vuoi ricevere:
Quando vuoi ricevere queste informazioni:
Dalla risposta a queste domande (e altre simili, ovviamente…) dipende la tipologia delle informazioni che riceviamo e la nostra raggiungibilità da queste informazioni.
Ognuno di noi lavora in un contesto diverso e quindi, come sempre, non voglio dare delle regole: chi lavora nel customer service non potrà certo avere la stessa organizzazione di uno sviluppatore informatico, ad esempio. E’ importante, però, prenderci il tempo per riflettere su questi aspetti e definire ed implementare quello che ci permettere di rimanere il più possibile concentrati sui nostri obiettivi.
Sei d’accordo con quanto ti sto scrivendo, ma non sai da dove iniziare?
Prima di tutto, cerca di prestare attenzione (scusa il gioco di parole…) all’effetto che le informazioni hanno su quello che stai facendo, sulle attività di cui ti occupi e sull’uso del tuo tempo.
E poi, prova… Prova a non seguire più una certa persona, prova a non utilizzare più una certa applicazione, prova ad iscriverti ad una newsletter su un argomento che vuoi approfondire.
La tua attenzione, come il tuo tempo, è preziosa. Usala per ciò che è veramente importante e vedrai l’effetto che avrà sulle tue giornate e sulla tua vita.